Le coperture assicurative di tipo collettivo per enti, imprese, associazioni, ordini professionali, con particolare riferimento ai fondi integrativi sanitari.
L’andamento della piramide demografica in Italia determina sempre più la ragionevole speranza, per le nuove generazioni, di poter vivere più a lungo di quelle precedenti.
Tale primario obiettivo si deve confrontare però con il concetto dell’aspettativa di vita in salute e con il problema delle ingenti spese per il proprio sostentamento in caso di una condizione di criticità.
Le coperture di tipo previdenziale erogate dall’INPS sono caratterizzate dalla necessità di un requisito minimo di contribuzione, limitate ad un grado di invalidità molto elevato (non inferiore al 66,7%), soggette a vincoli di cumulabilità con redditi di lavoro o con la rendita erogata dall’INAIL e sottoposte a tassazione ordinaria.
Come provvedere allora all’attivazione di un secondo se non anche di un terzo pilastro assistenziale?
Il seminario si propone di dare le possibili risposte, anche dal punto di vista fiscale, prendendo in esame:
- • I Fondi sanitari: vale a dire la sanità integrativa collettiva su base professionale realizzabile con la costituzione dei fondi sanitari grazie ai quali si realizza una mutualità fra gli aderenti permettendo loro di pianificare una spesa certa contenuta contro una incerta spesso non sostenibile dal singolo.
- • Previdenza e long term care: che può essere prevista anche come garanzia accessoria nell’ambito di soluzioni previdenziali (fondi pensione contrattuali, aperti e pip).
- • Le Polizze collettive: stipulate da un contraente unico in nome e a favore di un gruppo che condivide gli stessi interessi. I beneficiari possono essere lavoratori di una stessa azienda o professionisti autonomi iscritti ad un’associazione di categoria e, pur prevedendo per certe garanzie l’indeducibilità dei contributi, risultano essere comunque più convenienti delle forme individuali.