10/07/2017
Le Sezioni Unite della Cassazione aprono la strada al riconoscimento, anche in Italia, dei danni punitivi
Sentenza che farà parlare (e non solo) quella della Cassazione a Sezioni Unite del 5 luglio n. 16601. I Giudici americani hanno condannato una società italiana, produttrice di casco da motocross, a pagare la somma complessiva di quasi un milione e mezzo di dollari, oltre agli interessi, ai costi ed alle spese legali.La società italiana ricorre per cassazione per:
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La società italiana ricorre per cassazione per:
- l'asserita violazione dei principi dell'equo processo subita nel procedimento americano;
- il riconoscimento, nelle sentenze americane, dei danni punitivi, in quanto non riconoscibili dall'ordinamento italiano.
La Corte di Cassazione si era già espressa in proposito stabilendo “È quindi incompatibile con l'ordinamento italiano l'istituto dei danni punitivi.” (Cass. n. 1781/2012) ed anche “Non conoscendo l'ordinamento italiano l'istituto dei "danni punitivi", è contraria all'ordine pubblico interno e non può, per l'effetto, essere delibata in Italia la sentenza resa da un tribunale nordamericano recante una tale condanna con finalità sanzionatoria e afflittiva propria dell'istituto dei punitive damages.” (Cass. n. 1183/2007).
Questo è invece il principio di diritto affermato dalle Sezioni Unite nella sentenza sopra citata :
“Nel vigente ordinamento, alla responsabilità civile non è assegnato solo il compito di restaurare la sfera patrimoniale del soggetto che ha subito la lesione, poiché sono interne al sistema la funzione di deterrenza e quella sanzionatoria del responsabile civile. Non è quindi ontologicamente incompatibile con l’ordinamento italiano l’istituto di origine statunitense dei risarcimenti punitivi.”
Non c’è molto spazio per dire altro, se non che i danni punitivi non riguardano unicamente la responsabilità derivante da difetto di prodotto, ma possono essere riconosciuti tutte le volte in cui la loro finalità è quella di punire il responsabile e di avere un’efficacia deterrente anche nei confronti dei terzi.
Vedremo gli sviluppi.