29/11/2019
Non sempre guidare in stato di ebrezza significa essere responsabili
Incidente tra un automobilista ed un tassista ad un semaforo.L’automobilista (riconosciuto in stato di ebrezza) sostiene che il tassista percorreva alla guida del proprio taxi la carreggiata centrale adibita al passaggio delle auto pubbliche e, di avere impegnato illegittimamente l’incrocio, entrando in collisione con la sua vettura.Il tassista sostiene invece di avere avuto luce verde al semaforo e ritiene responsabile in toto l’automobilista.
Mancando ulteriori elementi di prova, non essendoci testimoni, il Giudice di pace ritiene i due conducenti «responsabili alla pari, e tale visione è condivisa anche dai giudici del Tribunale.
Il tassista insiste, asserendo invece che, una volta preso atto della precaria condizione psico-fisica dell’automobilista, si sarebbe dovuta escludere ogni sua responsabilità. Sia arriva al giudizio della Cassazione (sez. VI Civile – 3, ordinanza 14 marzo – 15 novembre 2019, n. 29739) dove i Giudici sottolineano che, anche se in secondo grado la Corte non ha negato che il sinistro sia avvenuto mentre l’automobilista circolava in stato di ebbrezza, la stessa Corte ritiene che tale condizione di guida non fosse stata determinante per l’incidente.
In sostanza, la visione del tassista va respinta, ribattono i giudici della Cassazione, poiché la prova che la condotta dell’automobilista fosse stata colpevole non avrebbe potuto certo implicare il venir meno della presunzione di responsabilità a carico del tassista.